4 luglio

Laghi di Torena in Val Belviso



Tempo complessivo escursione: 6,00 ore

Dislivello: 590 m

Partenza ore 6:00 dal parcheggio del CRAL



La Val Belviso, una delle perle del territorio di Teglio, chiude, ad oriente, la sequenza delle valli del versante orobico valtellinese. Il nome non le fu assegnato a caso: significa, infatti, “di bell’aspetto”, e tale è, appunto, per la sua luminosità ed apertura. Ma il suo angolo più bello lo serba, nascosto, quasi al suo ingresso, sul versante occidentale. Si tratta di un’ampia conca glaciale, che si stende ai piedi del versante nord-orientale del monte Torena 2911 m e racchiude due splendidi laghi, il lago Nero ed il lago Verde. Un luogo di grande suggestione paesaggistica, raggiungibile con una escursione di impegno medio, senza particolari problemi, quindi raccomandabile a tutti. 

Punto di partenza dell’escursione è Ponte Frera 1381 m, nei pressi del Passo dell’Aprica di imbocca la deviazione per la Val Beviso: dal parcheggio si ammira l’imponente sbarramento artificiale del lago Belviso 1485 m. Mettiamoci in cammino e riportiamoci al di qua del ponte, raggiungendo, dopo pochi passi, un grande edificio, appena oltre il quale (verso valle), alla nostra sinistra, parte una pista forestale. Il cartello segnala che l’itinerario è numerato con il 317. Dopo un lungo ed abbastanza ripido tratto verso sud-ovest, la pista comincia ad inanellare una serie di tornanti. In alcuni tratti possiamo riconoscere l’antico sentiero, che la intercetta, ripartendo sul lato opposto, e possiamo utilizzarlo per guadagnare un po’ si tempo ed immergerci nel bel bosco di abeti. In alcuni punti, guardando a sinistra, in basso, possiamo scorgere uno scorcio del lago Belviso, e, sull’angolo sud-orientale della valle, il monte Tre Confini o Venerocolo 2590 m. All’ultimo tornante destrorso raggiungiamo la malga Fraitina 1698 m: un tratturo che si stacca sulla sinistra dalla pista porta alle due baite dell’alpeggio. Dobbiamo, ora, trovare il sentiero che prosegue nella salita: lo vediamo, sulla nostra destra, poco dopo aver lasciato la pista, prima, dunque, delle baite. Il sentiero, segnalato anche da alcuni segnavia bianco-rossi, sale per un tratto nel prato verso sinistra, poi piega a destra ed entra nel bosco, diventando più marcato. 

La prima parte della salita porta ad una bella radura, dove si trova anche una fontana; rientrati nel bosco, ne usciamo poco dopo in corrispondenza dei prati del baitone di quota 1900, nei cui pressi si trova una seconda fontana. Gli alpeggi della zona vengono ancora caricati d’estate, per cui, in questa stagione sentiremo probabilmente lo scampanio delle mucche. Se invece passiamo di qui in autunno, solo silenzio, ma anche colori stupendi. Guardando verso sinistra, scorgiamo anche uno scorcio del signore di questo angolo di valle, il monte Torena, l’ultimo “gigante” della catena orobica verso oriente, che mostra il suo caratteristico cupolone arrotondato. Il sentiero piega a sinistra e prosegue per la malga Torena. Dopo aver superato una sorta di porta nei pressi del torrente ed alcuni ultimi tornanti, eccoci, infine, alla malga, raggiunta con due ore o poco più di cammino: a destra lo stupendo lago Nero. Un lago davvero pittoresco, anche per il caratteristico piccolo isolotto interamente ricoperto di vegetazione. A questo punto è possibile proseguire raggiungendo il lago di Lavazza. Torniamo verso il baitone e, seguendo il sentiero che attraversa una fascia di formazioni rocciose, ci porta alla grande conca ai piedi del monte Torena dove si trova il lago Verde. 

Si tratta ora di pensare al ritorno per lo stesso itinerario percorso, lasciando un pezzo di cuore in questa splendida e silenziosa valle.

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