20_21 giugno
Tour delle Cigolade
Tempo complessivo escursione: 12,00 ore
Dislivello: saliscendi
Partenza ore 5:00 dal parcheggio del CRAL
La
partenza di questo itinerario è fissata alla località Ciampedìe 1997 m,
straordinario punto di osservazione su tutte le Dolomiti di Fassa. La località
è raggiungibile con una funivia che sale in soli tre minuti dalla località Vigo
di Fassa. Scendendo nel sottostante avvallamento si risale poi verso il rifugio
Negritella, da cui si prosegue a sinistra sul sentiero 545 lungo il tracciato
della pista invernale, dopo di che si cammina agevolmente su un terreno perlopiù
pianeggiante e privo di ostacoli. Lungo il sentiero che costeggia la parete si
oltrepassano gli speroni rocciosi delle Rondolae. Si segue l’indicazione per la
Malga Vael e, poco dopo il ruscello, si raggiunge la malga. Si segue la strada
sterrata in salita che in poco tempo porta alla Buja de Vael. Si prosegue sulla
sinistra e si riprende a salire, superando infine il gradone roccioso che
costituisce la base su cui poggia tutto il gruppo del Catinaccio (Ciadenac)
fino a raggiungere i rifugi Baita Marino Pederiva e Roda di Vael a 2280 m. Qui
ci si avvia a destra sul sentiero 541, attraversando il pianoro erboso dominato
dalla Roda de Vael. Si inizia quindi a risalire il sentiero ghiaioso che si
insinua nella stretta gola fra le pareti strapiombanti dei Mugoni (Mugogn) e le
creste sbrecciate delle Cigolade (Zigolade) per giungere infine al passo
omonimo. Si scende il versante opposto lungo ripidi tornanti, poi il sentiero
diventa pianeggiante. Incrociato il sentiero 550 che, a destra, taglia ripido
verso la sottostante conca di Gardeccia e, a sinistra, conduce verso il Passo
Coronelle (Pas de le Coronele), si prosegue sino a confluire sulla strada
sterrata 546 che sale ai rifugi Vajolet e Preuss. Raggiunti, si prende la
deviazione a sinistra che sale nel canale. Qui il sentiero 542 si inerpica su
un percorso misto di roccette e ghiaia che richiede un minimo di esperienza per
affrontare alcuni tratti più impegnativi, ma il loro superamento viene
agevolato da cavi d'acciaio. La fatica della salita viene sicuramente premiata
dal panorama mozzafiato che si può ammirare dal terrazzo del rifugio: le torri
del Vajolet che quasi si possono toccare con un dito e che regnano nella conca
del Gartl, circondata inoltre dalla Croda di Re Laurino e dalla parete nord del
Catinaccio.
Ridiscesi
ai rifugi si inizia la camminata che conduce al Passo Principe, dove è ubicato
l'omonimo rifugio: è una delle più indovinate esperienze per trascorrere una
giornata alla scoperta del Gruppo del Catinaccio, nelle Dolomiti di Fassa.
L'escursione transita per il Rifugio Gardecia ed il Rifugio Vajolet, ai piedi
dalle slanciate Torri, per salire poi lungo l'alta Val del Vajolet, bellissima
e panoramica valle dominata dall'imponente mole del Catinaccio d'Antermoia. Dal
rifugio si sale verso il passo Antermoia per ripido sentiero. Appena superato
il falso passo, formato da una crestina secondaria ben visibile dal rifugio, in
prossimità di un caratteristico buco roccioso sulla parete del Catinaccio
d'Antermoia, si lascia il sentiero principale per imboccare un tracciolo
orizzontale sulla destra che mira ad una forcella caratterizzata da un
campaniletto triangolare, all'inizio del lungo crestone poco ripido, che adduce
alla croce di vetta della Scalieret 2889 m.
Il
crestone è percorso da un sentierino che a tratti è leggermente esposto, ma
facile.
Giunti
al Rifugio Re Alberto 1° 2621 m, si potranno contemplare le famose Torri del Vajolet,
vere regine del Catinaccio: nell’accogliente rifugio si pernotterà.
La
discesa avverrà seguendo dei bolli rossi che dalla vetta scendono verso il
Vajolet (sentiero don Guido): ripido, ma interessante.
Raggiunto
il rifugio Vajolet si percorrerà il largo sentiero ghiaioso che conduce al
rifugio Gardeccia 1949 m, da cui, entrati nel bosco, si risalirà verso la
località Ciampedìe da cui si prenderà la funivia per la discesa a Vigo di
Fassa.
Commenti
Posta un commento