Foto escursione rifugio Lago Rodella

E andiamo a cominciare: the passion must go on!
Dopo le prove generali siamo andati a rompere il sigillo imposto prima tra comuni e poi tra regioni e per iniziare abbiamo attraversato... nello stesso giorno!... confini lombardi, veneti e trentini per approdare in Alto Adige: cose di altri tempi!!!
Partiti in otto... eh, mica facile! Tra congiunti conviventi e solamente amici la suddivisione sarebbe semplice, nel passato lontano. Dopo consultazione istituzionale ci siamo mossi con tre auto: gli amici tre per auto, i congiunti conviventi ad assaporare la loro intimità senza mascherina.
Un pò d'invidia è d'obbligo.
Contrafforte della Val Sarentino, lato est del lungo Trekking a Ferro di Cavallo che è l'attrazione della valle che osserva le Dolomiti a est, il Gruppo di Tessa a ovest e a nord, partiti da Bolzano, scende dal Passo di Pennes in quel di Vipiteno quasi sul confine: Val Ridanna e Breonie a infiammare di progetti.
Dall'autostrada a Lazfons è un attimo... salire al parcheggio presso il maso Kühhof un pò meno, ma l'area di sosta, seppur sterrata è ampia e facilmente accessibile.
Gli altri, che sono arrivati prima di noi, ci sorridono salutandoci... ci sorridono salutandoci: ok? Compreso?
Ci sorridono a distanza di sicurezza, all'aria aperta, mostrando il viso senza timori.



Sotto lo sguardo della Croce di Lorena... così una ricerca in rete mi ha fatto identificare la triplice croce... iniziamo la nostra escursione verso il rifugio Lago Rodella: se una croce può avere uno sguardo benevolo era il benvenuto, visto che s'era scelta la previsione di un servizio meteo in controtendenza con gli altri, l'unico positivo (positivo è una parola grossa, l'unico utile via!).





L'escursione scorre senza difficoltà, il tipico ambiente agricolo tirolese... che più tirolese della Val Isarco-Val Sarentino non ce n'è... riscalda le gambe lungo le dolci salite contornate da staccionate antiche cotte dal sole, masi e prati a perdita d'occhio: le nuvole non si guardano.




Potevano mancare gli Haflinger (Avelignesi)?




Il rifugio è una struttura incastonata nel crinale che s'alza imperioso sotto la cima del Monte Pascolo, in mezzo a una pietraia ruvida e grigia... cangiante, in sintonia emotiva con la giornata pronta a mutare, pietre posate da salire, nubi in fermento, traccia certa lungo il crinale che si scopre per breve tempo come a sfidarci.
Non raccogliamo la sfida, meglio il calore del rifugio.

















Una breve pioggia, ecco già finita, che ci fa propendere per il rientro lungo sentiero di salita lasciando il sentiero che, come un grande abbraccio, sarebbe passato per il rifugio Chiusa: un sentiero lungo, ma lo lasciamo alla prossima volta... come la cima del Monte Pascolo.
Occasione mancata?
No, direi di no.
Rimanere a casa, non ritrovarci tra amici, non condividere la stessa passione senza competizione... quella sarebbe stata l'occasione perduta.







Il sigillo è infranto, gli amici ritrovati: andiamo?

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