Foto ferrata "Signora delle Acque"

Risalendo le Acque Libere

Con questo titolo avevo presentato il programma escursionistico di quest'anno: perplessità tra gli intervenuti.
Canyoning forse???
No, verticale ferrata adrenalinica a fianco di una lunga e incassata cascata, prima sulla parete esterna, poi aggirando lo spigolo e avvicinandosi sempre più, strisciando sulla parete fino ad attraversarla, a distanza, su di un ponticello tibetano con tanto di curva a gomito (ohhhhhh) raggiunto salendo una scala sospesa nel vuoto (ohhhhhh + ohhhhhh) che tentava un leggero avvitamento (il ricordo della ferrata delle Aquile è di prammatica) fino a salire sull'ultimo rilievo e sfociare sopra la cascata, in un anonimo spiazzo raggiunto da una forestale sterrata.

L'abitato di Ballino, su di un tranquillo passo sopra Fiavè lungo la strada che scende a Riva del Garda, si contende l'attenzione tra il vicino Lago di Ledro, il Lago di Garda, il Lago di Tenno, le cascate del Varone... la lotta sembrava impari, in effetti, se nonchè dal 2019 il comune ha "ferrato" la parete lungo la cascata del Rio Ruzza, 150 metri verticali di puro divertimento (per noi di Cremona 100 metri verticali sono ben visibili nella piazza comunale)... per i puristi con davvero troppo ferro, ma per noi che non lo siamo, alpinisti intendo, rappresenta un'adrenalinica esperienza di verticalità, di vuoto attorno, verifica di se stessi e di gruppo, perchè il gruppo aiuta sempre.



La parete della ferrata, per fortuna illuminata dal sole già al mattino, non si vede salendo: bisogna entrare nel bosco, ma quando compare ha già alcuni spettatori: un gruppo di "adulti" in gita venuti ad osservare lo spettacolo continuo che offre quest'angolo montano.
Entriamo nello spettacolo e saliamo anche noi. 




Spariamo dalla vista del pubblico, questa parte non è leggibile da sotto, ma le difficoltà non cambiano: si alternano via via. L'anfiteatro dietro le nostre spalle fa da cassa di risonanza allo scroscio dell'acqua che cade: tento un video, ma la voce dell'acqua copre tutto quanto.
Ci spegne? Assolutamente no!





La scala avvitata è breve, anche il ponticello ad angolo retto è corto, ma dopo quanto fatto fin lì tutto sembra poco e breve: tanti timori sono scomparsi e l'angolo diventa una sorta di balcone da cui osservare gli amici salire, il vuoto sottostante un pavimento animato e solido.








Il piccolo lago di Tenno con dietro una porzione di lago di Garda


Gruppo soddisfatto




Leggeri al rientro.
Accaduto altro oltre ai sorrisi, le pacche sulle spalle, gli occhi accesi d'entusiasmo e l'adrenalina che via via si spegne?
No, non mi sembra.

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