2 settembre

Sentiero Attrezzato Clemente Chiesa



Tempo complessivo escursione: 5,00 ore

Dislivello: 1050 m

Partenza ore 6:00 dal parcheggio del CRAL





E' un suggestivo percorso lungo la Val Scura tra la piana di Levico e l’altopiano di Lavarone. 

Dalla Valsugana, all’altezza di Levico-Tn, si volta a sinistra su indicazioni per Lochere: si può parcheggiare presso l’albergo Alla Vedova. All’altezza del tornante è ben chiara l’indicazione Val Scura con segnavia n.233, che inizia su comoda mulattiera portandosi vicino ad un primo salto del torrente e poco sopra ad un guado. Ci si addentra nella valle alternando risalite su sentiero tra la vegetazione, oppure si può tagliare i ripidi ghiaioni ed altri successivi attraversamenti. Si sormonta una piccola spalla rocciosa seguita da una breve scala ed un tratto di fune, ancora tratti di sentiero e dopo un’ultima risalita si perviene all’inizio della parte centrale attrezzata propriamente sul letto del torrente. In questo punto, dove il passaggio della valle si restringe, oltre il guado una scaletta sormonta un grosso masso seguito da altre scalette e da una liscia e stretta cengia su placca bagnata e scivolosa. Ancora su sentiero nel bosco, ora quasi sull’acqua che scorre sul pietrame. Si lascia la traccia franosa e bagnata e si sale a sinistra seguendo le funi, alzandosi sulla sinistra fino ad un esposto traverso con staffe. Si attraversa il greto e ancora seguendo funi e scalette su tratti friabili, si sale ad una breve cengia appena esposta che anticipa una selletta panoramica. Da questa si scende sulla traccia per qualche metro fino al tratto più delicato attrezzato con fune sulla parete a sinistra, da percorrere con attenzione per la ripidità ed i sassi che inevitabilmente si scaricano. Si risale dalla parte opposta ancora in un canalino attrezzato che chiude con due brevi scalette. Si scende per qualche metro su terreno instabile, lungo la fune in discesa fissata su rocce sfaldate verso la base di una prima spettacolare cascata, sotto la quale si riattraversa, riportandosi sul margine destro di un ripido ghiaione. Si passa sotto la targa dedicata a Clemente Chiesa e si tagliano in falsopiano le ghiaie puntando ancora al torrente verso la base di una scura e striata parete alla nostra destra. Qui si seguono le funi appena a ridosso della corrente, oppure salendo la prima placca dove una scaletta appoggiata può aiutare la progressione se la portata del torrente fosse eccessiva. Dove la fune termina si attraversa ancora seguendo i chiari segnavia, risalendo il sentiero opposto più comodamente. E’ ben visibile il primo salto del torrente che forma sicuramente la più bella cascata del percorso. Dal crocevia seguire le indicazioni per baita Cangi, segnavia n.201, su comoda mulattiera in salita che la raggiunge velocemente. Si passa una cappella con belvedere e più sotto si attraversa il torrente portandosi sul lato destro della valle, ora più brullo e su tratti ghiaiosi anche se ben consolidati, con panorama su Levico e le alture retrostanti il paese.
Un ponte di legno anticipa gli ultimi tratti di sentiero ormai alle porte di Santa Giuliana. Si entra nella stradina della chiesa e ci si tiene sugli ultimi vicoli a nord dell’abitato sino alla deviazione a sinistra per l’albergo Alla Vedova e quindi al punto di partenza.

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