28 luglio 2018

Rifugio Valmasque 2233


Tempo complessivo escursione: 6,00 ore

Dislivello: 1080 m

Partenza ore 5:00 dal parcheggio del CRAL


Ci troviamo sulla destra orografica della valle Roya, nel cuore del Parc National du Mercantour.
Arrivati all’entrata di San Dalmazzo di Tenda dal colle di Tenda svoltare a destra e percorrere la lunga strada asfaltata D91 di circa 12 km che porta a Casterino. Dal paesino, superato un ponticello in legno, procedere in direzione nord-ovest verso un parcheggio gratuito, denominato "Portes du Parc" 1719 m, posto a circa due chilometri, dove dipartono strade e sentieri che conducono a Fontanalba, al rifugio Valmasque o alla baisse de Peïrefique.
Dal parcheggio, superata la sbarra seguiamo l’ex strada militare che va in direzione del refuge de Valmasque 2233 m. Dopo circa due chilometri lasciamo, a destra, il sentiero che sale al Lac de l’Agnel e proseguiamo ancora per un lungo tratto fino ad incrociare, a sinistra, una scorciatoia (palina) che si infila nel bosco di larici. Mantenendo la destra idrografica attraversiamo la Vastière des Dragons per ricongiungerci nuovamente più avanti alla stradina ex militare che di lì prosegue salendo a tornanti verso il rifugio di Valmasque. Dopo aver
superato un ripido tratto si perviene ad un bivio. Lasciato a sinistra il sentiero che, tra enormi rocce montonate, porta alla baisse de Valmasque 2549 m teniamo la destra arrivando in breve al bellissimo Lac Vert 2221 m. Vicino all’emissario, in ottima posizione, è collocato il refuge de Valmasque 2233 m che si raggiunge sul sentiero di discesa a destra dello sbarramento.
Dal basso si possono notare alcuni lievi dossi rocciosi che toccheremo lungo il cammino e che occorrerà superare facendo riferimento solo agli ometti collocati qua e là lungo la salita. Si arriva così all’imbocco di un lungo e stretto canale. Passati sulla sua sinistra sempre seguendo i cairns (ometti), si inizia una ripida e impegnativa salita tra cengette e rocce aiutandosi numerose volte con le mani. Senza perdere di vista i cairns saliamo lo spallone roccioso fermandoci frequentemente per ammirare dall’alto la spettacolare sequenza dei laghi Vert 2221 m, Noir 2278 m e du Basto 2341 m che si espandono a sud. Dopo circa duecento metri di ripido dislivello ci affacciamo sulla conca lacustre del lac Gelé 2588 m che è composto da due specchi d’acqua. Il posto, molto severo, è incastrato tra pareti rocciose ed è facile trovarlo ancora innevato a metà estate. Guardando in direzione nord-ovest possiamo ora notare, alto sull’opposto versante, l’intaglio del collet de la Charnassère 2727 m. Per raggiungerlo occorre scendere tra i due laghi, passare oltre e seguire ancora una volta gli ometti che con un taglio diagonale a sinistra risalgono la pietraia. Più sopra le tracce e gli ometti dirigono verso un intaglio roccioso che si passa agevolmente. Volgendo di tanto in tanto lo sguardo all’indietro, si amplia finalmente la visuale anche sul lac de la Lusière 2627 m nascosto da una barra rocciosa e leggermente a sud del lac Gelé. Ormai siamo quasi in prossimità del collet de la Charnassère 2727 m, posto tra la cima Cossato 2878 m, a sinistra, e la cima ovest de la Charnassère 2827 m. Al di là del colle compare in lontananza il lac de l’Agnel 2431 m e più spostato a sinistra l’intaglio roccioso del passo dell’Agnel che ci apprestiamo a raggiungere. Con un lungo traverso a mezzo giro sotto la propaggini della cima Cossato 2878 m ci dirigiamo in quella direzione, seguendo ancora una volta gli ometti e una labile traccia che va a superare pietraie e tratti misti ad erba.
Raggiunto il passo dell’Agnel 2564 m ci spostiamo tra le rocce leggermente a sinistra del versante italiano per ammirare, in basso, il lago Bianco dell’Agnel 2291 m e il rifugio Pagarì 2627 m che riusciamo a scorgere adagiato sotto le pareti della Maledia 3059 m. Dal passo dell’Agnel iniziamo la discesa su un leggero traverso che ci porterà a costeggiare il lato sinistro del lac de l’Agnel.
Il sentiero ora è ben evidente ma prima di raggiungere lo sbarramento finale del lago occorre ancora superare in discesa qualche tratto ripido o di roccia.

Al termine riprendiamo il sentiero di discesa che si snoda sotto le pendici delle cime di Vernasca 2849 m e Scandeiera 2705 m. Poco prima di raggiungere la strada ex militare un ometto alla nostra sinistra segnala la deviazione per il colle del Sabbione e, più in basso, scavalcato un ponticello in legno sul rio, ci ricongiungiamo alla sterrata per concludere l’escursione con i rimanenti due chilometri di cammino.

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