Foto Alta Via dello Sciliar

Camminare dentro un'opera d'arte.
Immaginiamo un dipinto, uno dei nostri preferiti... non importa che soggetto raffigura.
Immaginiamo di entrarvi, di cogliere la luce speciale racchiusa dall'artista, di avvicinarci agli edifici, di discorrere con le persone immortalate, di stringere loro le mani, di sentirne la voce, di percorrere lo spazio raffigurato o di sederci al tavalino del bar...
Immaginiamo tutto questo e poi guardiamo lo Sciliar e l'Alpe di Siusi.










Ci sono molte montagne speciali e le Dolomiti lo sono più di ogni altra.
La salita all'altopiano dello Sciliar, la montagna simbolo di Bolzano e di tutto il Sud Tirolo, è agevole e percorre un mondo fatato, ordinato, pulito e silenzioso: incute rispetto essere lì e si è così pieni di sorpresa che ci si sente coinvolti in qualche cosa più grande di noi.
La natura è così rigogliosa, gli animali al pascolo così quieti e l'intervento dell'uomo così discreto e puntuale che ben presto si arriva all'altopiano da cui poter chiamare per nome le vicine montagne.












Dopo la sosta al rifugio Bolzano, castello d'alta quota, si riparte per circumnavigare i Denti di Terrarossa senza salire, per questa volta, la facile ferrata, la Maximilian.
Affascinati da quanto avevamo intorno, quello scenario dolomitico tutto nostro, ci siamo presi una pausa... una delle tante, perchè le sorprese di quella via, l'Alta Via dello Sciliar, erano appena iniziate.




Eccolo laggiù il tetto rosso del rifugio Alpe di Tires a guardia dei Denti di Terrarossa e punto di sosta per chi, faticosamente, era giunto dal Catinaccio... un percorso fatto di crode e ghiaioni.
Il sentiero percorso cambia drasticamente aspetto, ritornando alle peculiari caratteristiche dolomitiche, ma senza pericoli... un surplus di fatica che avvicina al mondo emerso dalle profondità marine decine di milioni di anni fa.












Cappella del rifugio Alpe di Tires.




Marmotta curiosa e decisamente per nulla spaventata.


Giunti alla Forcella Denti di Terrarossa, ultima salita del giorno, vediamo nuovamente l'altopiano dello Sciliar... dai campi ondulati costellato di piccole malghe e micro case.
Oltre di esso il parcheggio a cui dobbiamo arrivare, il ritorno a casa una necessità.




Un gigante di pietra osserva bonario le evoluzioni nel cielo e veglia sul nostro rientro.











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