Foto escursione Cima di Lemma

Mi stimo e mi incoraggio!
Essì, ogni tanto ci vuole un pò di autoesaltazione.

San Simone, nota località sciistica... credo degli anni "80: io non scio, ma Foppolo e San Simone per me hanno sempre significato sci da discesa per noi di Cremona che non volevamo fare troppa strada.
Che ci fossero anche itinerari escursionistici di valore non l'avevo mai preso in considerazione: per me se la località è prettamente sciistica... e non sono Dolomiti... storco un pò il naso a priori. Mi immagino pendii e null'altro di interessante nella stagione estiva, perchè in inverno si sa: il manto nevoso rende tutto accattivante e affascinante.
Avevo letto di questa cima e, non contento solo di salirla, dei tre Laghi del Porcile e quindi realizzo un bel tour ad anello e speriamo che vada bene.
Eccome se è andata bene!
L'arrivo a San Simone non è stato dei migliori: dopo l'ultima curva ecco pararsi difronte a noi un edificio datato e in grave stato d'abbandono con una bella insegna storta con scritto "Benvenuti a San Simone": se fosse stato buio avrei creduto di essere arrivato al castello di The Rocky Horror Picture Show!
Sole invece, nulla in cielo che potesse interferire e aria frizzante.
Un nutrito gruppo di ragazzi erano già pronti per la loro escursione: un anziano del luogo dava loro informazioni, consigli e pareri... ne ha dati anche a me, molto ravvicinati purtroppo, e per fortuna che l'aria era frizzante perchè sembrava avesse dormito con un gregge o con una mandria e si fosse alzato da poco.
Ad ogni modo simpatico.
Comunque, con le preziose informazioni siamo partiti alla volta del Passo del Tartano.

Spoiler: il passo del Tartano è un'ottima escursione invernale con le ciaspole... chissà... in futuro...



Eccolo là il nostro spartiacque montuoso, già immaginavamo cosa ci potesse essere dietro di esso e riuscivamo a scorgere la strada che dolcemente saliva senza impennarsi troppo: l'escursione piacevole, come l'avevo immaginata, era visivamente già un successo.
Ormai è ottobre e, lentamente, i boschi si accendono di vari colori.




Ben presto la strada perde la connotazione iniziale di carrareccia, ma il sentiero è ancora largo e continuiamo a procedere spediti e senza nessuna preoccupazione: abbiamo lasciato il gruppo incontrato al parcheggio quasi subito e abbiamo l'orizzonte tutto per noi.





La zona, come spiegavo all'inizio, per me è nuova e mi piace cercare di leggere l'ambiente, intuire la direzione su queste montagne dalle figure non famose: indovino a tratti, devo ammetterlo, ma spesso le mie idee prevalgono sull'itinerario che propongo e, giunto sotto un bivio e con il passo del Tartano palesemente sopra di noi... inseguo la direzione di un passo più vicino, penso e spero arricchisca l'escursione e porto tutti su pendio poco segnato: la salita è breve, un pò faticosa, ma breve e giunti... vediamo i Laghi del Porcile sotto di noi. Lo so, quando vedo una salita che porta a un punto solitario da cui la vista può spazziare lontano mi lascio trascinare.
A quel punto non ci resta che scendere e aggiungere un'ulteriore anello all'itinerario previsto.








Svalichiamo quindi verso la Valtellina e ritorniamo a incontrare escursionisti, tutti saliti da Arale... alcuni con tenda al seguito pronti a trascorrere una splendida giornata in questo luogo davvero unico.
Un pò ci spiazza incontrare così tante persone: la nostra salita era stata solitaria, assaporavamo già l'esclusività della scelta montana e invece quelle, forse, due decine di persone dal lato valtellinese ci sembravano una folla!
Dopo le foto riprendiamo la nostra escursione, volgendoci verso il Passo del Tartano che avremmo dovuto discendere e poi risalire. invece di fare l'imprevisto anello.
Beata intuizione!



Sopra: il Passo del Tartano
Sotto: la cresta per Cima di Lemma


Il Passo del Tartano fa parte della Linea Cadorna: è una muraglia naturale, precisa, un muro dai versanti dolci ma ben definiti al termine dell'impeto della salita finale, per cui costruirci delle fortificazioni era facile ed agevole. Mi incuriosiscono le "scatole" ricavate nel muro della trincea: non sono feritoie che sono state chiuse in epoca moderna, credo proprio che siano nate così, depositi, immagino, di munizioni pronte all'uso... o chissà... Sono profonde, tengono in effetti buona parte del muretto e ne troviamo altre nella giornata: evidentemente non sono casuali.
La salita inizia decisa, ma oggi mi sembra che tutto sia facile, i minuti rallentino e l'itinerario soddisfa ad ogni passo.
Siamo un piccolo gruppo e ci stiamo proprio divertendo.



Sopra: i Laghi del Porcile visti dalla Cima di Lemma
Sotto: noi alla Cima di Lemma


Discendiamo la cresta... l'esistenza di questo percorso di cresta è stato un ingrediente importante che mi ha indirizzato nella scelta: forcelle e creste sono la mia passione e questa, in particolar modo, è davvero semplice e cala dolcemente verso il passo di Lemma: un intaglio deciso, stretto quanto una fessura e anch'esso presidiato da un'opera difensiva. 
Quello che la natura non aveva realizzato l'uomo ha completato.




Dietro il passo la via torna larga e agevole e senza sforzo arriviamo a incrociare la via iniziale di salita: abbiamo effettuato un 8, due anelli sproporzionati tra loro con al centro il passo del Tartano... balcone sul nemico.
Anche la baita ristoro ha un aspetto trasandato... fuori moda: la guerra, purtroppo, non conosce interruzioni.




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