Foto ferrata Mazzocchi
Modificando la ferrata prevista, Ferrata degli Artisti al Bric dell'Agnellino (Alpi Liguri)... per il gran numero di cantieri sull'Autostrada dei Fiori, la scelta è caduta su questa ferrata, già prevista a inizio stagione: massì, andiamo vicino sul piacentino che così...
Passo dello Zovallo, Alta Val Nure.
Conosco poco la zona, lo ammetto, e mi sarei anche divertito sulle innumerevoli curve della Val Nure... se fossi stato da solo, senza passeggeri che, se anche non soffrivano l'auto...
Comunque finalmente il Passo veniva raggiunto, gli scarponi calzati, l'attrezzatura all'amica Laura esordiente consegnata: pronti? Via!
Pochi metri e sbagliato sentiero.
Partire presto alle volte è fondamentale.
Giunti in cima al Monte Nero, siamo tornati mestamente a valle, non credendo di aver sbagliato bivio... uno solo segnato sulla mia cartina, parecchi incrociati in ambiente... e invece era proprio così: riavvolto il nastro (quasi al parcheggio), l'escursione ha preso inizio.
Atmosfera magica, indubbiamente, tanto da farci pensare che il Bivacco Sacchi fosse una leggenda, una fiaba, non essendo ancora sicuri della strada imboccata... un giovane capriolo ad attraversarci il sentiero, come padrone delle brume: fosse stato un unicorno non ci saremmo stupiti.
E' la prima cosa che ho pensato appena l'ho visto!
Adesso cosa stai pensando?
Adesso cosa stai pensando?
E quindi si comincia.
Le ferrata Mazzocchi, ora che l'ho percorsa, è un concentrato, in breve tempo, di molte casualità che si possono incontrare su queste vie: cenge erbose, risalite su roccia, scale (come quella trovata no), spigoli, placche dove andare in aderenza/opposizione.
Di tutto un pò, anche se brevemente, ma quel brevemente... intensamente.
L'arrivo non è sul Monte Nero come pensavo, come la logica direbbe, ma vicino al Monte Bue, su un pianoro verde e rigoglioso come tutta la zona.
Deluso?
No, deluso no... sorpreso sì, anche se la sorpresa più bella è stata la nostra amica Laura che ha salito senza scomporsi i vari segmenti a difficoltà crescente... rifiutando anche la proposta accattivante della via di fuga poco sotto la parte più impegnativa, quello spigolo arcuato su cui s'è avvinghiata con grande concentrazione.
Il Monte Nero e la lunga cresta
Per il rientro. abbiamo scelto la via più semplice, salutando la cresta lontana: l'indicazione Passo Zovallo, così perentoria e chiara era difficile disdegnarla, esperiemnti ne avevamo già fatti.
Al Lago Nero, sì quello verde qui sotto, un nutrito gruppo di ragazzi campeggiavano assieme a famiglie con bambini... una bella umanità propensa a dimenticare la quotidianità.
E' stata la giornata di Laura, io e Cristina felici di esserci stati.
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