19 luglio
Rifugio Bergvagabunden Hutte 2530 m
Tempo complessivo escursione: 5,00 ore
Dislivello: 612 m
Partenza ore 5:00 dal parcheggio del CRAL
Passo di San Pellegrino 1918 m – Passo Selle 2530 m
L’escursione di questa settimana non richiede molto impegno tecnico né una eccessiva capacità di movimentazione su terreno impervio, richiede comunque il giusto abbigliamento e una calzatura che permetta di non scivolare qual ora il terreno dovesse presentarsi particolarmente sdrucciolevole. Quella che vi presentiamo è un’escursione facile che alterna la passeggiata dalla strada sterrata al sentiero Una volta lasciata la macchina al parcheggio nei pressi della stazione a valle della Seggiovia Campigol 1900 m posta in prossimità delle prime baite del Passo, si imbocca la strada sterrata che parte poco a destra dell’impianto. Si sale fino alla Baita Paradiso 2200 m lungo la strada utilizzata dai mezzi del servizio agli impianti di risalita, i prati circostanti ospitano diverse qualità di bovini, da latte o solo da pascolo oltre a un folto numero di cavalli. Ad un primo incrocio si prosegue verso sinistra in leggera salita puntando alla Baita che ci si presenta di fronte a poca distanza. Se la passeggiata dovesse risultare troppo impegnativa la Baita Paradiso 2200 m può essere la meta giornaliera, aperta stagionalmente, ristrutturata da pochi anni, valorizza la cultura ladina in tutti i particolari, dall’arredamento all’accoglienza, offre piatti locali di ottima qualità.
Proseguendo verso il Passo Selle 2530 m, cominciamo a vedere in lontananza il Rifugio Bergvagabunden Hutte, prestiamo attenzione a dirigerci verso la stazione a monte della seggiovia Costabella. Arrivati in prossimità della struttura dell’impianto di risalita troviamo la segnaletica che ci invita a prendere il sentiero in direzione Passo Selle. Oltrepassato il cancelletto di contenimento per le mucche ci si inerpica in mezzo ad un ambiente alpino di incomparabile bellezza, rocce vulcaniche e calcaree di diversi colori arricchite da innumerevoli fiori tra i quali le stelle alpine, le negritelle, le genziane, i cuscini di sassifraga e tante tante altre varietà. Poco prima di arrivare al Rifugio Bergvagabunden Hutte 2530 m, ponendo un po’ di attenzione, riusciremo a vedere le marmotte e con un po’ di fortuna, in lontananza, camosci e stambecchi al pascolo sugli assolati pendii della catena dei Monzoni. Arrivati al rifugio un capitello pieno di cimeli della prima guerra mondiale ci ricorda che questo posto è stato il teatro di molte battaglie tra l’Impero d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico e chiedendo a Floriano, gestore del Rifugio e figlio del mitico Bepi Zac al quale è dedicata l’omonima via attrezzata, potremo sentire racconti sulla vita e gli accadimenti nei campi militari che si trovavano intorno al rifugio.
Il rientro avviene lungo la stessa via
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