Foto escursione Cima Olmi

Settimana in pianura falcidiata da temporali, con bombe d'acqua così violente da sembrare un bombardamento dell'ultimo conflitto mondiale: arrivare al parcheggio con un cielo così terso... un premio da utilizzare al meglio.
Cima Olmi, con un importante dislivello, è l'escursione giusta.




Le Maddalene, la catena montuosa che divide la Val di Non a nord dalla Val D'Ultimo... Trentino dall'Alto Adige... è un catena tutta picchi e ampi valloni, con boschi che velocemente lasciano lo spazio a una brughiera tenace che s'arrampica anche a grandi altezze verdeggiando la roccia aspra e orgogliosa, vette popolate da croci a indicare la via.
Non ci sono appoggi strutturati in quota, ma solo qualche bivacco qua e là per consentire, a pochi eletti, di vedere il tempo scorrere con i suoi mille colori del tramonto e dell'alba... simili ma emotivamente così diversi. E' un bel luogo, ostiche vette da raggiungere, dove far incontri con altri come te a cui piace l'esclusività del silenzio lontano dalla valle.
Da qualche anno... la mia antica cartina infatti n'era sprovvista... il Bivacco Val è rinato come rifugio Maddalene, struttura necessaria, in effetti, alla logistica della vallata dominata da Cima Lavazzè, Cima Olmi  e l'allungato gruppetto seghettato di Monte Slavazzaie.
La struttura è un gioiellino che induce alla sosta, balcone all'ingresso del pianoro che porta sù verso le cime dopo l'erta salita percorribile da auto aggressive e motivate.






Passo Termen de Val
Sul lato Trentino la I del Regno d'Italia
Sul lato Altoatesino la B del Regno di Baviera



La fatica dell'ultima porzione di dislivello affrontata è ripagata dallo spettacolo che circonda la croce di vetta, sfuggente come alcuni obiettivi montani che sembrano mai avvicinarsi durante la salita e poi... poi sono lì, raggiunti e basta.
La Val di Non, Cles e il lago di Santa Giustina... la Val d'Ultimo, misteriosa ed elusiva valle che si diparte da Lana allungandosi parallela alla Val Martello, senza giungere alle sue famose cime... lontano, a 360 gradi le Dolomiti, lo Sciliar, l'inconfondibile sagoma del Pelmo, più vicino il Gruppo del Brenta e della Presanella e poi le alte montagne della Val Venosta... tutto ciò che conosco è qui, a un palmo di mano, riconoscibile: ruoti lo sguardo e i ricordi s'affollano.









Il rientro ha anche tempo per la sosta al rifugio Maddalene... in salita, con l'obiettivo ben fisso davanti agli occhi, avevamo fatto solo una piccola pausa per riempire la borraccia e mangiucchiare qualche zucchero in varie forme.
La discesa poi è cosa semplice, la giornata non s'accorcia velocemente e l'escursione è un altro tassello della nostra ricerca di evasioni montane, non fine a se stesse ma integrate dalla curiosità mai sazia.
E' stata una cima, un'altra volta sarà una ferrata, un'altra volta ancora un rifugio, un sentiero, un alpeggio... un mondo così variegato va percorso cercando la novità di sentirsi sempre a casa.




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