5-6-7 luglio
Tour del Sorapiss
Tempo complessivo escursione: 15,00 ore
Dislivello: saliscendi su via ferrata MD
Partenza ore 9:00 dal parcheggio del CRAL
1° GIORNO
Il punto di partenza per l'itinerario qui descritto è San Vito di Cadore.
In circa 2,00 ore si sale al Rifugio San Marco 1823 m, passando per il
rifugio Scotter 1580 m (raggiungibile anche in seggiovia).
2° GIORNO
Si sale senza indugi per sv.226 alla Forcella Grande 2250 m, non però
senza fatica e soprattutto non senza ammirare il versante Nord di sua “maestà”
l’Antelao. L’arrivo alla forcella apre magnifica la vista sul versante Sud del
Gruppo di Sorapiss, imponente ed elegante allo stesso tempo, si erge intorno
l’antico ghiacciaio del Fond di Rusecco, una muraglia interrotta dall’alta
Valle di San Vito e sulla destra, bellissima, dalla troneggiante Torre
Sabbioni. Da qui l’itinerario può continuare scendendo verso destra sempre
sv.226 per intraprendere il sentiero Minazio fino al confortevole Bivacco
Comici, salire nuovamente il Col del Fuoco per poi scendere al rifugio Vandelli
lungo l’omonima ferrata. Scendiamo quindi sempre per sv.226 circa 200mt di
quota trovando l’incrocio che ci indica a sinistra sv.247 e quello che possiamo
considerare l’anteprima del Sentiero Minazio che in realtà raggiungeremo poco
più in alto. Lungo e solitario, il sentiero Minazio è temibile per i numerosi
saliscendi, a volte strapiombanti, tra cenge e mughi. Splendide vedute
cominciano ad aprirsi verso il Gruppo dei Cadini e più lontano sulle Dolomiti
di Sesto con le Marmarole a farci compagnia alla nostra destra; raggiungiamo
prima la Forcella Bassa del Banco e poi per un breve e meritato riposo il
bivacco Comici a 2050mt. Si riparte per affrontare ora la dura salita attorno
alle Torri di Busa e al Col del Fuoco che in circa un’ora e ancora con
bellissimi panorami su Marmarole, Cadini, Tre Cime e Cristallo ci porterà a
2370mt in prossimità dell’attacco della ferrata Vandelli che affronteremo in
discesa verso l’omonimo rifugio ma, soprattutto, ad ammirare uno tra i più bei
versanti dolomitici: il Nord del Sorapiss, con incastonata ai piedi del “Dito
di Dio” la spettacolare macchia turchese del Lago di Sorapiss.
3° GIORNO
Al rifugio Vandelli 1926 m, si è nuovamente sull’alta Via n.3, da qui il
sentiero risale verso ovest l’ampio vallone e ci porterà alla Forcella Sora la
Cengia del Banco a 2450 m e quindi sul versante ovest, incantevole alla luce
del mattino, poi risalendo a destra il ghiaione ai piedi del Dito di Dio
raggiungiamo i Tondi di Sorapiss rimanendo sorpresi sia dai bizzarri disegni
delle rocce, in particolare la caratteristica Ra Zesta, sia dall’ormai esiguo
ghiacciaio occidentale, uno degli ultimi delle Dolomiti, al centro della
sontuosa croda principale del gruppo da cui emergono i 3205 m di Punta
Sorapiss. Arrivati alla forcella, superando un piccolo tratto non assicurato
che richiede piccole doti di arrampicata (1°-2° grado), si spalanca la vista
sulla Valle d’ Ampezzo e in modo straordinario verso il massiccio del Pelmo.
Cominciamo ora la lunga Cengia del Banco che percorre, tra strapiombanti
pareti alte ben oltre i 1000 m sulla valle, tutto il versante occidentale del
gruppo e confluirà, dandone inizio, nella Ferrata Berti. In questo tratto è
assolutamente necessario passo sicuro e confidenza col vuoto per l’alta
esposizione spesso incombente e per il ridottissimo ricorso al cavo di
sicurezza. Più avanti si scende per scale per poi attraversare e risalire
faticosamente un costone fino all’attacco dell’ascesa finale alla Forcella del
Bivacco a 2670 m che sarà anche la massima altitudine raggiunta durante la
nostra escursione. Tra stretti passaggi, strapiombanti scale e vertiginosi
vuoti si affrontano questi ultimi 200mt di salita. L’arrivo alla forcella ci
riapre la vista sul versante Sud del Sorapiss con vicino a noi, 50 m più in
basso, il “vetusto” Bivacco Slataper, valido solo per emergenza, e a fronte la
degradante Costa bel Prà sull’alta Valle di S. Vito: ora è solo discesa.
Lasciamo sulla sinistra il sv.247, prendiamo sulla destra il sv.246 che ci
riporterà alla Forcella Grande permettendoci così di chiudere l’anello.
Torniamo quindi sui sv.226 e successivamente 228, già percorsi in salita
all’andata e, passando dal rifugio S.Marco con ancora fantastiche vedute
sull’Antelao, ritorniamo al nostro punto di partenza.
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