13 aprile

Ferrata Succetti e Ferrata Biasini


Tempo complessivo escursione: 5,00 ore

Dislivello: 200+570 m

Partenza ore 6:00 dal parcheggio del CRAL




FERRATA SUCCETTI
Nel corso dell'anno 2015 nell'area attorno a Chiavenna sono stati allestiti due nuovi percorsi attrezzati, approfittando della presenza di adeguate pareti rocciose. Le lisce placche dominanti il campo sportivo di Mese vantavano già una "antica" frequentazione alpinistica, peraltro non molto fortunata, favorita da un paio di revisioni delle chiodature a carico delle amministrazioni comunali. L'attuale allestimento "alla francese" di questa brevissima ferrata (con addirittura un eccesso di infissi di progressione) ha lo scopo di proporsi come percorso propedeutico per chi, incuriosito da questo genere di attività, voglia provare la verticalità: certamente non dà idea della progressione su roccia, che praticamente non si tocca dalla base alla cima. D'altra parte, in questa escursione, la vera avventura è il sentiero di rientro: praticamente priva di segnali a vernice, la labilissima traccia risulta individuabile solo grazie a segmenti di fettuccia appesi agli alberi. A dire il vero, anche il brevissimo avvicinamento - privo di qualunque segnale a parte il tabellone iniziale fortunatamente individuabile dal parcheggio - si affida per l'orientamento alla visibile carpenteria metallica in parete.




FERRATA BIASINI

Una delle due nuovissime ferrate nate nel corso del 2015 in Valchiavenna (l'altra è a Mese ed è propedeutica per ragazzi e principianti). Si snoda sul "Sench de Dalòo", la struttura rocciosa che domina Chiavenna ponendosi a sperone fra la Val Bregaglia e la Valle Spluga; già da due o tre decenni su queste pareti sono stati aperti itinerari d'arrampicata di difficoltà medio-elevata, mai molto frequentati, benché su roccia ideale. Ora questa ferrata (affiancata da un più mansueto sentiero attrezzato utilizzabile anche per la discesa) permette un tracciato di salita alternativo verso il piccolo villaggio di Dalòo; è stata costruita con la tecnica del cavo continuo teso dall'inizio alla fine e si svolge con lunghi tratti verticali uniti da brevi traversi in cengia: si procede praticamente sempre su infissi metallici e la roccia si tocca veramente poco. Sembra che la scelta della sicurezza totale sia stata di gran lunga prevalente sulla tecnica arrampicatoria e sul conseguente divertimento. La via di discesa più comoda e breve consiste nel seguire le lunghe scalinate del sentiero Pianazzola-Dalòo (sul percorso del noto Kilometro verticale Chiavenna-Lagunc). Qui si è invece preferito allungare l'escursione andando ad innestarsi su di una variante "alta" della Via Spluga (trekking internazionale Coira-Chiavenna).

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