13 ottobre

Corno d'Aquilio 1543 m



Tempo complessivo escursione: 4,00 ore

Dislivello: 450 m

Partenza ore 6:00 dal parcheggio del CRAL




Il Corno è una montagna particolarmente adatta alle escursioni: giunti a Fosse è necessario seguire la strada fino ad arrivare a contrada Tommasi, dove termina la via asfaltata e si parcheggia. A Tommasi, i cartelli segnaletici indicano due percorsi in direzioni opposte: il sentiero di sinistra (contrada Coste) giunge al Corno passando da Roccapiana, ovvero il tragitto previsto per il ritorno, mentre quello di destra, lo sterrato, è la direzione da seguire in questa emozionante escursione.
Presa la via di destra al bivio, il tragitto prosegue in leggera salita lungo la Valle Liana, superando un balzo di circa 250 m che porta verso l’altopiano degli Alti Lessini. Dopo poche centinaia di metri proseguire lungo la strada sterrata: la strada attraversa dapprima una bella faggeta punteggiata da qualche larice, poi, salendo, prevalgono gli abeti. La strada si fa leggermente più ripida ed ecco che, dopo una curva, gli alberi spariscono all’improvviso. Si raggiunge così l’altopiano, la zona dei pascoli: da qui il paesaggio cambia completamente, sembra di essere a quota ben più alta dei 1400 metri misurati, tanto che l’assenza di alberi invoglia a fare delle scorciatoie attraverso i prati. Tornando indietro e riprendendo la strada e seguite i tornanti. Si giunge così a un incrocio di sentieri, da dove è possibile dirigersi verso Sega di Ala o Passo Fittanze: il paesaggio è ora di alta montagna, anche se si è a poco più di 1400 m di quota. Ovunque si possono osservare piccole doline e rocce calcaree corrose dalla pioggia e dal ghiaccio, e altri spettacolari fenomeni carsici si trovano a poca distanza. Giunti a malga Preta, un cerchio di lastre di pietra delimita la dolina di ingresso di una delle voragini più profonde d’Italia: la Spluga della Preta. Dirigetevi verso la vetta del Corno, costeggiando alcune piccole “città di roccia”, ovvero affioramenti di blocchi di calcare Rosso Ammonitico.
Con poco sforzo, dalla cima del Corno si potrebbe andare in Trentino. È infatti sufficiente spostarsi di cento metri e andare a vedere l’antico cippo di confine tra l’Italia e L’Austria. Il confine attuale tra le province di Verona e Trento segue quello che era la frontiera tra i due stati fino alla prima guerra mondiale.
Tornate verso la grotta del Ciabattino, costeggiate la grande pozza e discendete la valletta fino a raggiungere il sentiero che riporta, attraversando una bellissima faggeta, verso il punto di partenza della escursione. Ora, un ultimo sforzo: anziché tornare all’auto o alla bici, fate venti minuti di agevole sentiero per andare verso il Passo di Roccapiana. Dopo aver incontrato alcune gallerie militari della prima guerra mondiale, giungerete al Passo. 
Meritano una visitina anche i resti dell’installazione militare in cima al dirupo di fronte a voi, dal quale si domina la Val d’Adige.

Si prosegue verso la contrada Tommasi.


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