Foto escursione rifugio Maranza
Non era la destinazione programmata, l'ennesimo adeguamento a questo inverno mai completamente finito: la neve caduta durante la settimana, anche se mista a pioggia e non così fitta come alcuni servizi televisivi volevano farci credere, ha dissuaso i gestori della Malga Campei, destinazione scelta per la prima escursione primaverile.
Malga Campei, altopiano di Brentonico... pendici orientali del Monte Baldo: incredibile a dirsi... anzi, a sentirsi quella di non aprire ai primi di aprile per neve!
Mumble mumble mumble ho recuperato l'escursione prevista e poi annullata al rifugio Maranza, un'escurisone facile facile con partenza dall'altro rifugio storico della città di Trento, adagiata sotto di esso: rifugio Prati ai Bindesi.
Arrivarci in auto è già un bel risultato, sopratutto se si seguono le improvvisazioni del navigatore iOS... perchè preferisco che Siri, l'assistente online di iOS, abbia improvvisato l'itinerario "migliore" per farci arrivare al punto di partenza!
Ad ogni modo, giunti, abbiamo iniziato la salita lungo la carrareccia, chiusa al traffico, per il rifugio Maranza... a cui ci si poteva anche giungere direttamente in auto, ma che gusto ci sarebbe stato???
La strada si snoda all'interno di un'ampia zona boschiva, i tronchi così distanziati da far sembrar d'essere all'aperto... la strada, con i primi strappi divenuti invisibili dalla voglia di ritornare a camminare in montagna tra amici, ci ha portato velocemente al primo obiettivo, il rifugio Maranza appunto.
Già, perchè se l'escursione era giusta fatta in febbraio con le ciaspole... in aprile sull'esciutto risultava troppo breve e quindi non ci siamo fermati al rifugio, ma abbiamo proseguito fino al Bivacco Bailoni, 500 metri e passa oltre il rifugio... collezionando il primo dislivello a quattro cifre dell'anno.
Ovviamente dopo il rifugio, posto a poco più di 1000 metri un poco di neve l'abbiamo trovata, ma con un poco di attenzione e i ramponcini calzati nel ritorno... la giornata è stata portata a termine davvero senza alcun problema o imprevisto.
Peccato per il tempo poco soleggiato, ma nel finire, a pochi minuti dal rifugio Maranza abbiamo deviato in una radura e lì il sole, esploso a nostro beneficio, ci ha illuminato.
Magari ci torneremo in un inverno futuro, la zona è davvero appagante.
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