5 maggio 2018

Sentiero Attrezzato Zucco di Sileggio



Tempo complessivo escursione: 5,00 ore

Dislivello: 1000 m

Partenza ore 6:00 dal parcheggio del CRAL






Tecnicamente Lo Zucco di Sileggio 1368 m è la montagna che si erge sopra Mandello del Lario. Da Sonvico seguire gli abbondanti segnavia verso la Via Crucis che porta alla chiesa di Santa Maria. Si segue il sentiero 17b Zucco di Sileggio cresta sud-ovest fino al ripiano della teleferica: incontriamo un primo, facilissimo tratto di roccette, al limite inferiore del I grado UIAA attrezzato con catene, cui segue un altro tratto di sentiero ripido ed una seconda placchetta appoggiata, anch’essa di I grado ed attrezzata con catena. In questi punti, poco esposti, non si sente la necessità di assicurarsi e le roccette offrono appigli e appoggi che rendono la salita molto più agevole che a far trazione sulla catena. Dopo un ulteriore tratto di ripido sentiero inizia un tratto attrezzato ben più lungo ed esposto che, pur non presentando difficoltà tecniche, si svolge tra roccette e pendii erbosi che presentano anche pietrisco e terriccio, quindi piuttosto infidi e che "caldeggiano" l´idea di indossare imbrago, kit e caschetto. Circa 100m di catena accompagnano l´escursionista, catene pensate più per garantire sicurezza in caso di neve o bagnato: sono piuttosto lasche e non si prestano alla risalita "di braccia". In poco tempo, tuttavia, le prime difficoltà finiscono e ci si trova sulla piatta cima dello Zucco di Tura 1051m, da dove possiamo osservare la prosecuzione dell’itinerario proprio di fronte a noi. Il sentiero scende ad incontrare una possibile deviazione, con un cavo metallico teso per assicurare e facilitare l´eventuale discesa verso la Val d´Era.

Dal bivio si sale sulla vetta dello Zucco di Morterolo 1157 m. Sulla parete dello Zucco di Sileggio sono ben visibili due scale, il cavo e la catena. Prima di arrivare alle scale bisogna superare una fessura-camino di tre-quattro metri che richiede un minimo di attenzione nel saper trovare gli appoggi alla partenza e per la quale le catene presenti risultano in realtà fuorvianti: con un poco di attenzione il passaggio si risolve con due passi di poco più di un II grado UIAA. Dopo questo piacevolissimo passaggio si giunge alla base delle due scale, la prima delle quali un po´ strapiombante, la seconda un po´ più appoggiata. Al termine delle scale si affrontano ancora qualche lieve difficoltà e si giunge alla grande croce metallica che segna la fine della salita e la possibilità di gustarsi panorami che sembrano infiniti. Dopo aver lasciato a destra il bivacco Sforza, inaugurato nel 2007 a ricordo di un personaggio che tanto ha fatto per lo sviluppo della zona, si incontrano presto i segnavia che indicano la possibilità di scendere, con ripida traccia, verso Ovest, la via più rapida per tornare a Sonvico.

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