Foto escursione Getrumalm
Ma che bello l'inverno in Val Sarentino, sopratutto quando parti da casa e inizi bucando la nebbia che, seppur a banchi è una gran rottura: già che la meta è distante, se poi bisogna anche fare la corsa ad ostacoli il morale trattiene il respiro.
... ed invece, appena usciti dalle lunghe gallerie che da Bolzano portano in val Sarentino, lo spettacolo si mostra sornione: poca o nulla neve in valle, i contrafforti montuosi che nascondono il loro bianco segreto e le cime imbiancate.
E il sole.
E il cielo limpido.
E un mega parcheggio ben organizzato completamente gratuito, che di questi tempi non è così facile trovare.
Sciolti i dubbi del "metto le ciaspole o uso i ramponcini"... il sentiero era ben battuto alla partenza ma c'era sempre l'incognita che non fosse così fino alla fine... deciso che le ciaspole ai piedi pesano decisamente meno che appese allo zaino e in salita hanno un'aderenza migliore, si parte.
La preparazione è un momento concitato, con gli "esperti" a dar assistenza ai meno avvezzi... come fossero i meccanici che ronzano attorno ai bolidi pronti alla partenza... ma le sinergie di gruppo si rafforzano anche in queste occasioni.
Mentre al nostro fianco gli amanti della discesa sciamavano, noi abbiamo iniziato la salita un pò dolce e un pò piccante in alcuni momenti... compreso il muro finale per arrivare alla stazione a monte della cabinovia, ma si sa: gli amanti della discesa hanno bisogno di pendenze per divertirsi e noi che le affrontiamo in salita... le amiamo quando sono finite, quando lo sguardo spazia lontano, quando le montagne, le Dolomiti in questo caso, si mostrano nel controluce che le rende azzurrine, ricordo delle profondità marine da cui sono emerse per la nostra gioia: i Monti Pallidi, roccia carbonatica che quando l'hai percorsa o toccata con mano non la dimentichi più.
Dalla stazione a monte il percorso cambia: niente muri da risalire, ma un altopiano da percorrere, un sentiero perfettamente segnato che rinfranca: avanti, avanti con passo leggero, ormai sarentini d'adozione.
Spesso le mie escursioni portano a luoghi che, inspiegabilmente, sono poco frequentati e ci sentiamo dei privilegiati, ieri non poteva essere così.
La val Sarentino non ha montagne aspre, solo alla testava del ramo orientale, a Valdura-Durnholz, le montagne si fanno taglienti e i sentieri sassosi e scoscesi: è l'Alta Via di Valdura, un itinerario breve, ma intenso, con creste affilate da percorrere con attenzione.
Per il resto la valle la si percorre agevolmente, con rilievi dal fascino misterioso (la Stoanernen Mandln, la Collina degli Ometti di Pietra), una valle aperta a tutti, una valle giocosa, dove comunque riuscire a sentirsi quei privilegiati, perchè lì attorno i più si indirizzano verso rilievi più conosciuti. La valle quindi vive una vita lenta e dolce, piena di tradizione, di spiritualità e di gioco: noi non abbiamo giocato (non c'erano più slittini disponibili), ma abbiamo trascorso una giornata di sole e di neve unica, tanto che abbiamo lasciato quei luoghi mentre il sole si apprestava a calare.
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