Foto escursione Sentiero delle Meatte: deviazione sul Monte Grappa obbligatoria

E' bello avere tempo a disposizione, non sentir troppo il peso dei minuti che scorrono diventando ore e le ore il momento di scendere a valle per poi tornare a casa. Il rientro è un momento importante, di grande soddisfazione: il momento in cui si comincia a ricordare la giornata, ad esaltarsi per i muscoli affaticati, a controllare le app che disegnano il percorso in 3D...lì chinati e desiderosi di scoprire il quanto, perché in quanto lo si sa, ma quanto fatto tra dislivello e distanza, è un calcolo che solo app specifiche riescono a fare quando, anche loro, non sbagliano.
I dati raccolti si interfacciano con la stanchezza e lì, in vista dell'auto che attende il nostro ritorno, molte più cose diventano, nel futuro ancora da tracciare, possibili ed entusiasmanti.
Avere tempo e utilizzarlo al meglio.

A San Liberale, c'ero già stato molti anni fa con l'onnipresente Cristina e altri che non frequentano più per percorrere la ferrata Sass Brusai, una ferrata di cui ricordo: una parete a strapiombo, un ponte tibetano tra due torrioni e uno spezzatino freddo che ho mangiato e che è passato alla storia (nessuno credeva che l'avessi davvero portato in quella giornata fresca...quasi fredda).
Montagne tra Bassano del Grappa e Feltre, montagne vicine al Monte Grappa, che allora non avevamo neppure sfiorato, montagne verdi che s'affacciano sulla pianura veneta da cui distano davvero poco. Ho deciso di partire presto, temendo ingorghi domenicali sui soliti tratti autostradali prima di superare Verona e invece...invece nulla: in breve ci siamo trovati oltre l'autostrada, tra la campagna vicentina alla ricerca di un bar per far colazione.
Presto, davvero troppo presto, e con il cielo che ancora ricordava la pioggia lasciata cadere il giorno appresso: i colori sbiaditi mi ricordavano la mia prima volta e non avevo neppure lo spezzatino!
Il parcheggio a San Liberale era già affollato, un crocevia di sentieri che, con varia difficoltà, salivano sui monti: abbiamo percorso la vallata, dritta come un fuso sulla traccia disegnata dall'app, con tornanti stretti e ripetuti, un sentiero ideale per i nostri muscoli desiderosi di aria nuova che ci hanno spinti sulla forte salita fino al Pian dea Baea, un pianoro ampio raggiunto anche da un nastro d'asfalto da cui avremmo dovuto imboccare il motivo del nostro arrivo: il Sentiero delle Meatte.
Il Sentiero delle Meatte è un'opera storica di ingegneria militare, una mulattiera che tra cunicoli, grotte e trincee intaglia il Monte Boccaor con un percorso a strapiombo. Non è la Strada delle 52 Gallerie sul Monte Pasubio, altra zona storica, ma di sicuro è il percorso escursionistico più affasciante da fare nel gruppo del Monte Grappa, una validissima alternativa.
Arrivando presto, visto il passo sostenuto tenuto dal gruppo, al Pian e consultata la cartellonistica...



... non questa indicazione ovviamente, ma quella sopra più rustica...


Pian de la Baea, Monte Boccaor e, ben visibile, l'intaglio del Sentiero delle Meatte




... abbiamo deciso che una deviazione sul Monte Grappa e all'importante Sacrario era una tappa obbligatoria.
Quando lo si vuole, spesso si riesce.


Eccolo lì il Sacrario Militare del Monte Grappa, un mastodontico bianco sacrario dove riposano i molti, moltissimi caduti durante la Grande Guerra in quest'area fortemente contesa...tutti per lo più giovani, il futuro di inizio '900 della nostra nazione caduto in battaglia, sperperato.





Il motivo "a colombaia" che ricorda le sepolture sotterranee dell'epoca romana antica.











Comunque la si pensi, comunque si voglia interpretare la storia dalla parte dei vinti o dei vincitori rimane il fatto che questo sacrario raccoglie i sogni spezzati, i desideri infranti di una generazione che non ha potuto invecchiare, che non ha potuto neppure rendersi conto del motivo per cui era mandata all'assalto: paure e sogni hanno riempito le loro giornate e qui si sono spente.
Forse le nazioni avrebbero potuto trovare un altro modo: ora i giovani soldati italiani e i giovani soldati austriaci racchiusi nei rispettivi cimiteri vorrebbero essere ricordo e monito, ma lontano da qui, in questo momento, si stanno spezzando sogni e desideri per costruire altri inutili sacrari che nel tempo perderanno l'emozione che li ha voluti costruire a ricordo di altre giovani vite spezzate. 





Eccoci sul Sentiero delle Meatte, lo strapiombo da una parte e il Monte Boccaor che sale ripido dall'altra. 
Il percorso sale costantemente, dietro ogni curva si cerca la grotta, la galleria, la fortificazione rimasta più o meno intatta. Dalla cima del Monte Grappa avevamo distintamente visto il nostro punto d'arrivo: il sacello della Vedetta dell'Archeson sulla cima del Monte della Mandria: non sembrava una gran cosa una volta discesi al Pian, per cui, già un po' affamati, abbiamo posticipato la meritata pausa per consumare il pranzo e abbiamo affrontato, senza particolare fretta, la bella strada sterrata in direzione... Romania!





Sono davvero affascinanti queste strade montane, per come s'aggrappano alla parete senza timore e per come procedono imperterrite bucandone il corpo o le membra protese a valle: ineluttabili e impietose.



Con il ponte sospeso ha termine la ferrata del Sass Brusai


Strade, non sentieri, serpeggiano a vista d'occhi su e giù dai pendii








Il bel gruppetto di escursioniste toste




Dopo il pranzo meritato e le foto si rientra per un veloce sentiero che ci avrebbe portato direttamente al parcheggio: non è il sentiero previsto per cui mancheremo alcune visite che avevamo preventivato durante la salita...ma siamo stanchi. Il Sentiero delle Meatte è stato più lungo di quanto avevamo veduto dalla cima del Monte Grappa, sul quale non era neppure previsto che saremmo dovuti salire, ma anche in quest'occasione abbiamo capito che non bisogna avere solo le forze necessarie per l'escursione prevista, perché per quanto uno si informi, capisca e programmi esserci, vedere, capire e rimanere colpiti fa aggiungere emozioni, fa voler cercar di raggiungere altro che è lì disponibile a "pochi minuti".
Noi abbiamo potuto scegliere, dietro di noi nomi di chi non l'ha potuto fare.



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