Foto escursione 11 febbraio: tra terra e cielo

L'Altopiano della Lessinia è il premio per aver affrontato la tortuosa salita da Ala: curve, tornanti e improvvise impennate portano faticosamente a questa terrazza isolata punteggiata di malghe... piccole e graziose malghe che popolano l'altopiano. Ben più di soddisfazione sarebbe raggiungerlo in sella a una bicicletta... ma non è il mio caso: impennate del 20% sono ben lontane dalle mie possibilità e, giunto, non avrei più energia per far altro.
... e d'altro da fare in questa area montana antropizzata con discrezione non manca... in tutte le stagioni.
I monti salgono rapidi, la strada lo testimonia, e dall'autostrada, fatta innumerevoli volte, nulla s'immagina di quello che ci sarà oltre ai boschi che ne ombreggiano i pendii: Ala-Avio è solo un'uscita, il primo grano di un "rosario" che snoccioliamo mentre percorriamo l'Autobrennero.
C'è molta pace da questo lato dell'Altopiano condiviso tra Trento e Verona: ma sono più i veronesi a viverlo, i cui principali rilievi sono ben visibili dalla città.
Le malghe sono ancora chiuse, i cancelli dei vari pascoli spalancati, gli animali a valle sono a trascorre l'inverno in attesa di tornare su questi dolci pascoli ci regalano tutto quanto vediamo per noi: "Vedi..." recita una battuta molto teatrale "... un giorno tutto questo sarà tuo".
Un giorno, a noi basta un giorno solo per sentircelo nostro, per interiorizzare la giornata.



L'inverno, nelle zone prevalentemente a pascolo, è la stagione dell'attesa e qui tutto quanto sembra pronto per ricominciare e non abbandonato: in questa stagione sono solo gli umani che "pascolano" su questi "prati" imbiancati che non celano pericoli. Vagano lasciando ognuno le proprie tracce, il ricordo di una propria strada, di un proprio divagare lontano dalle vie maestre, quei sentieri estivi che mantengono la propria identità anche coperti di neve indirizzando gli escursionisti. L'altopiano è grande, più grande di quello che mi aspettavo, ma le dolci ondulazioni ti rassicurano lasciandoti la possibilità anche di sbagliare.
Possibilità che ho colto una volta arrivato nella sua parte meno ondulata.






Mentre ci si trova nel bosco le indicazioni non mancano, ma giunti sul plateau le malghe lontane sembrano tutte uguali: puntini che separano la terra dal cielo, un'imperfezione in questa perfetta giornata lessina dove ci si sente espandere, raggiungere l'orizzonte e avvolgerlo. Il cielo azzurro ha le stesse velature delle ombre del manto nevoso, ma senza le nostre tracce: per questo motivo saliamo, raggiungiamo il lontano rifugio Castelberto, meta finale culminante della giornata dove abbiamo deciso di fare il pranzo.





Come dicevo sul plateau i segnali scarseggiano ed esiste la possibilità, se distratti, di sbagliare obiettivo, di confondere una malga per un'altra... possibilità che non mi sono fatto scappare, rassicurato dall'assenza di pericoli e di reali possibilità di smarrirsi.
La "scorciatoia" per l'errato rifugio ci ha condotto a Malga Lessinia, ormai in territorio veneto, sul percorso principale e più frequentato della zona... tra cui sciatori di fondo.
Ben altro "rumore" di quanto ascoltato sugli Andossi mentre camminavamo vicino a quelle piste dove le motoslitte sfrecciavano!
Qui la pista è solo una variante sportiva di quanto noi abbiamo fatto e ci sentiamo comunque in sintonia, anche di chi ha fatto solo una passeggiata lungo al pista principale.
Questo altopiano è davvero alla portata di tutti, nessuno riesce a sentirsi appartenente a un élite, come spesso accade in alcune zone dove alte e severe montagne impongono, per andar oltre il rifugio, esperienze e abilità non comuni. 
E' una zona... direi festosa, ma non banale. 




Il lontano rifugio Castelberto



Allontanandosi dalla dorsale principale (Malga Lessinia - Rifugio Castelberto) le persone via via diminuiscono e torniamo a percorrere indisturbati l'altopiano verso il punto di partenza.
La giornata di sole volge al termine, il nostro lungo anello (complice la mia deviazione) non ci ha realmente affaticato: porteremo a casa un bel ricordo... un ricordo semplice, come semplice è questo altopiano dove, visto le numerose malghe, varrebbe la pena tornare quando gli animali saranno al pascolo, riconquistandolo di diritto  e la neve avrà lasciato il posto ai mille colori dei fiori.





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