Foto escursione Monte Summano

In rete, in internet, ormai si trova di tutto e forse l'abbondanza di informazioni rende difficile la navigazione... che poi la navigazione con le montagne poco si addice. Finiti i tempi in cui avevo la cassetta postale, non quella @ ma proprio quella con lo sportellino davanti, quasi sempre piena di plichi e plichetti arrivati da enti parco, APT, Pro Loco, Province e Comuni che mi inviavano dietro "sollecitazione" (chi mi conosce capisce il senso delle virgolette) il loro materiale turistico-escurisonistico che io assemblavo con pazienza per iniziare ad addentrarmi in valli lontane e sconosciute...
Già, perchè per me l'Argentera, detto così di fretta, era in Toscana.
Adesso ci sono tasti da pigiare e se scrivi male o le scritte si correggono o scopri località nuove con assonanze lontane.
... ma bisogna anche saper ascoltare e così, tra una mail di lavoro e l'altra si finisce per conoscere un pò di più un fornitore, Katia, che frequenta la montagna (favorita dal risiedervi sopra) e ti consiglia un'escursione a me sconosciuta.
Beh... perchè no!
Arrivare a Piovene Rocchette è facile come imboccare l'autostrada e uscire nella sua piazza del comune, quasi: se non trovi traffico è quasi una noia tanto è semplice.
Mentre ti avvicini al termine dell'autostrada già vedi brillare la croce di vetta, anche se per un attimo e solo perchè la stavi cercando: non sono montagne che conosco, il Monte Summano è un rilievo arrotondato senza le ebrezze delle Dolomiti che sono lì a due passi, ma incombe sul catino della pianura operosa.
Arrivati a destinazione, al parcheggio, il mio gruppo avrebbe dovuto dividersi: la maggior parte a piedi fino in cima, un piccolo gruppo invece con l'aiutino fino in cima (sarebbero dovuti salire un 200 metri per parcheggiare al primo santuario)... ma, seppur nessuno è dichiaratamente competitivo separarsi è dura, sopratutto se si hanno alle spalle anni gloriosi del Gruppo Aroldi!
Partiti quindi assieme si sale, un buon dislivello previsto ma ci sono nuovi amici da conoscere, le chiacchiere e la giornata assolata mettono allegria e ci si cominica a conoscere curva dopo curva.
La prima panchina sulla valle... ignorata.






In un attimo e il Santuario dell'Angelo è già preso, raggiunto senza troppo affanno, e anche se la salita sarà ancora lunga non ci si annoierà. Il cielo è davvero azzurro, uniforme come una pezza di tessuto srotolata sopra di noi: quinta escursione di seguito sempre con il cielo limpido... non me ne vogliano gli agricoltori che attendono l'acqua per i loro campi.



GAM... Gruppo Amici della Montagna, quindi ne facciamo parte idealmente anche noi!



Seconda panchina, la più importante in località Mardifaia: foto.
Lo spettacolo è stupendo, la vista corre e anche se non si è ancora in cima... con le giuste diottrie in una giornata simile si sarebbe potuta vedere anche la Sicilia!





... ed infine si giunge al Santuario di Summano, poco sotto la vetta nascosta dagli alberi... ma lì, proprio vicina.
La giornata, la parte della salita almeno, è quasi conclusa: una breve pausa, un cambio veloce alla maglietta perchè un venticello gelido s'insinua tra i raggi del sole e si procede per l'ultimo tratto quanto... toh, Katia e il suo bel cane ci attendono.
Non è che ci si era proprio messi d'accordo, un punto e un orario preciso intendo, ma ci si incontra e ci conosce finalmente: diamo un volto alle mail.
Ci si accorda anche, vista la spontanea simpatia, che la prossima escursione dalle sue parti saliamo assieme (un'altra sua proposta tra l'altro... ma io so ascoltare).


La croce è enorme, un manufatto di cemento lasciato grezzo... 
Il Cristo metallico è più uno scheletro, ma è il concetto che lo riempie la sua vera forza, il suo valore.
Insolita la mano alzata, non ne avevo mai veduti così.
Internet è la soluzione, ma l'interpretazione data dalla mia anima gemella la annulla, la annichilisce spazzandola via: "Pur sulla croce trova ancora la forza di benedire..."
Rimanere noi stessi sempre, non venir spazzati via o cambiati dagli eventi... ecco la salita più dura che percorriamo sempre e raggiunta la cima troveremo una nostra personale Rosa dei Venti che ci indicherà da dove saremmo potuti giungere... ma siamo giunti comunque, ognuno ha la sua strada da percorrere.





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