Foto escursione rifugio Conseria
E' sempre una gioia tornare nel Lagorai, ritrovare le sensazioni vissute quando, qualche anno fa, ho percorso l'Alta Via del Granito.
Le valli sono dolci, i rilievi non molto alti da salire e ci si illude che questo comprensorio montano sia... mansueto, sia una passeggiata dedicata alle famiglie.
Come dicevo l'inizio è così, anche se la prima mezz'ora taglia le gambe nel salire il primo dosso boscoso... deturpato dal caos di alberi caduti a causa del maltempo passato. Quando poi il percorso spiana a si comincia a guardare lontano, la giornata svolta e le cime di Granito compaiono prepotentemente all'orizzonte.
Cima d'Asta, la Regina incontrastata del comprensorio montano è lì, troneggia fiera ben sapendo che tutta l'attenzione ruota attorno a lei, ancora parzialmente ammantata di neve. Raggiungerla comporta impegno, per salirla bisogna camminare leggeri e toccare con mano quel granito che la costituisce... per poi ridiscendere e tornare a risalirla fino in cima.
Percorrere il Lagorai è questo in fondo: avere difronte a sè una nuova salita, un obiettivo vicino, facile da raggiungere e così andare avanti, esplorando.
Cima d'Asta non era il nostro obiettivo, però.
Dopo la prima salita il grazioso rifugio Conseria è una breve pausa, uno staff giovane lo anima... ci fermeremo nel ritorno, per una corposa fetta di torta.
Il passo 5 Croci è lì difronte, non è una gran salita, non strappa e la giornata è così piena di sole che si prosegue.
La mattina è da tempo sbocciata, ma questo angolo di Lagorai è tutto per noi... o quasi: siamo attesi, la curiosità prevale.
Entriamo in un territorio che porta i segni del primo conflitto: un piccolo cimitero e il passo poco distante aspramente conteso dai due belligeranti per la sua importanza strategica e per i pendii dolci da cui velocemente partire per muovere azioni offensive.
Oggi per noi è la porta per vedere oltre, per ammirare i Lagorai.
Ormai ammaliati consultiamo la segnaletica e quindi, in stile Lagorai, perchè non salire alla vicina Cima Socede che è lì vicino?
Ci si lascia convincere, la giornata e la compagnia spingono avanti e ben presto... finalmente sul famoso granito... raggiungiamo le fortificazioni che vi si nascondono.
Troviamo anche una chiazza di neve, un'insidiosa chiazza: sotto di essa corre una strettissima trincea ormai liberata. Per nostra fortuna intuiamo il pericolo e giriamo al largo: entrarvi diventa difficile, ma scattiamo alcune foto del tetto suo ghiacciato.
Pranziamo in cima, viviamo appieno la giornata che desideravamo.
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