Foto escursione Malga Lunga

E finalmente si ricomincia, si riparte con la prima escursione ufficiale dell'anno... di questo 25° anno di attività così difficile per tutti.
Neve, tanta neve sui monti, tanto che la prevista escursione in Valmalenco è stata per il momento accantonata... gli ultimi chilometri per raggiungere la diga di Campo Moro necessitavano di catene e, francamente, lo volevo evitare.
Tempo incerto, anche, con precipitazioni nevose in arrivo la domenica ma chissà, forse anche prima, visto l'andazzo di quest'anno nevoso.
La scelta è quindi caduta sulla Malga Lunga, sul monte che guarda Sovere, sponda bergamasca del lago d'Iseo.
Avrei voluto raccontare di com'era azzurro il cielo che si specchiava sul lago e sull'isola che ne caratterizza questo lago lombardo. Volevo descrivere il monte Guglielmo, il Golem come viene chiamato dai bresciani proprietari dell'altra sponda su cui si erge poderoso. Avrei voluto raccontare delle sue pendici imbiancate, del suo panettone che ne caratterizza il capo tondeggiante che andava a rimirarsi nell'acqua azzurra del lago... sono sempre speciali le escursioni vista lago.

Avrei voluto... ma non è andata così.
E' andata che ci siamo divertiti a salire, nell'invernale bosco spoglio, le pendici del monte Sovere, traguardando il campanile del Monastero della Torre che sembrava decisamente storto, per capire se e di quanto lo fosse o forse no. 
Comunque sia l'escursione, noi ci divertiamo sempre: l'attività all'aria aperta ci piace molto. Abbiamo ambizioni, abbiamo obiettivi da raggiungere con l'allenamento e altri che compaiono guardando un video inaspettato... ma quello che conta è trascorrere una giornata in compagnia all'aperto, senza sfide, senza rischiare inutilmente.
Io, Cristina e Nicole... questa volta.

La carrareccia sale decisa, poi nel bosco un pò si perde, molti alberi abbattuti, molti segni nascosti, ma fino al Bivacco del Murì non abbiamo troppe indecisioni e neanche il fiatone.
Attraversiamo una strettoia e poi decidiamo per il sentiero alto, lasciando il sentiero basso, più lungo per il ritorno.






Finalmente un pò di neve!
... ma anche nebbia, dovuta alle nuvole che vagano indolenti, la domenica saranno cariche di pioggia e neve a seconda della quota, ma non oggi, oggi sono innocue, danno solo fastidio.


Trovata e persa diverse volte la traccia usciamo da bosco in quella che, ci sembrava, essere la radura sommitale su cui la malga s'allungava. Davanti a noi neve molto profonda, segnata da una traccia che s'andava a perdere nella nebbia fitta: qualche metro di visibilità e poi nulla.
Boh, riprendiamo fiato e poi ci incamminiamo sulle orme profonde, seguendo la traccia finchè ci sarà e poi si vedrà...
Resta di stucco... è un Barbatrucco!
Un refolo di vento e, piano piano, una riga grigia taglia l'orizzonte... un manufatto... un ombra che sembra un tetto... la malga!




Decidiamo di rientrare per lo stesso itinerario: il sentiero più lungo sparisce subito nella nebbia, preferiamo quello che già conosciamo vista la scarsa visibilità.
La malga ritorna a giocare a nascondino.



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