Foto escursione Anello Campogrosso (Piccole Dolomiti)

Lunedì 27 gennaio... un lunedì differente dai soliti.
Differente per molti motivi.
Primo tra tutti perchè è lunedì e non ho mai effettuato escursioni in un lunedì feriale.
Secondo perchè è un'escursione solitaria.
In ultimo perchè è la prima escursione che faccio dopo l'incidente di Natale, dove sono stato buttato fuori strada, capottando e distruggendo l'automobile. Anche in quell'occasione ero da solo, per fortuna dico ora, per cui questa escursione... no, non ha il valore del riscatto o vuole sfidare la sorte: lunedì era la giornata più assolata e il we era preferibile rimanessi in famiglia.
Non bisogna fare qualche cosa contro qualcuno o qualcosa, ma farlo e basta, senza strategie o sfide... ma solo perchè lo si desidera e perchè ne traiamo gioia.
La scelta di fare l'escursione da solo è un piacere che coltivavo da tempo, l'anno scorso avevo fatto una breve ferrata e come esperienza mi era piaciuta molto.
La scelta per questo lunedì privatissimo è caduta sull'anello di Campogrosso, sulle Piccole dolomiti al confine tra Trentino e Veneto, tra Rovereto (TN) e Recoaro (VI).
Scelta di poco impegno, per nulla difficoltosa e su terreno, neve esclusa, asfaltato. E' una destinazione che ho sempre consigliato a chi volesse effettuare un'escursione piacevole, per nulla complicata e tra due gruppi montuosi, il Cornetto e la Carega, che risultano paesaggisticamente gradevoli in tutte le stagioni.
... che poi percorrere il gruppo della Carega non è mica semplice: ferrate faticose, sentieri ghiaiosi e molto isolati.







Dopo aver lasciato l'auto nel parcheggio deserto al passo Pian delle Fugazze, percorro la vecchia provinciale SP219 parzialmente innevata e a tratti ghiacciata... ma il sole ha forza e viene proprio voglia di passeggiare e di fermarsi nel silenzio mattutino.





Nei pressi del passo di Campogrosso un capitello votivo che, nel Giorno della Memoria, assume un valore simbolico condivisibile senza indecisioni.



Dopo la breve pausa, fatta con un té e una fetta di strudel consumata al sole del patio esterno, riprendo il cammino... senza guardare l'orologio, completamente inconsapevole dell'ora, del tempo, degli impegni, del ritorno o di quant'altro: io e il momento che sto vivendo.
Non occorre altro.




La Strada del Re è ancora leggermente innevata e scende dolcemente verso il passo delle Fugazze. Da questa parte altri salgono, attratti dall'attraversamento del ponte AVIS, il ponte di cavi d'acciaio messo per superare il baratro generato dal crollo della strada: le pareti incombono, qualche sasso smosso e arrivato da poco lo incontro ogni tanto sulla strada, ciò che è instabile cerca pace più in basso.
Nel cielo un elicottero giallo del Soccorso Alpino rompe il silenzio.











Poco prima del passo compio la deviazione dovuta all'Ossario del Pasubio, che incombe oltre la strada che scende verso Vicenza.
E' chiuso, nel silenzio contrito di un monito che non verrà mai rispettato, perchè non è nella natura dell'Uomo vivere di quello che ha, ma di cercare di avere di più e senza attendere.
"Mai più guerre" diceva l'epigrafe della Madonnina al passo di Campogrosso... mai più è la speranza che coltivo. 






La giornata si chiude, il rientro a casa è un percorso improvvisato che non tiene conto dei consigli del navigatore: ho tempo... ho il mio tempo.


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