Foto escursione Havis de Giorgio

Wilderness Valle Ellero
Ultimo we della stagione escursionistica. Annullato per motivi personali il we di fine ottobre in Val Maira... quel "Hallowen in rifugio" che era il titolo al programma di quest'anno... ho trovato questa piccola e graziosa valle tra i monti cuneesi. I rilievi sono modesti, dolci,perlopiù caratterizzati da monti erbosi: molto diversi dalle Dolomiti... che qualcuno, scherzosamente, definisce scogli.
Wilderness... la nostra esperienza è stata contraddittoria.
Il sentiero che abbiamo percorso, il Giro del Monte Grosso, non era ben tracciato: segni pochi, troppo distanziati e spesso non orientati nei due sensi di marcia (cioè visibili andando in una direzione, nascosti in direzione contraria), pali di segnavia troppo bassi o in posizione nascosta. Il terreno, costituito per lo più da prati, viene percorso dalle mucche al pascolo che creano loro stesse percorsi che nascondono o equivocano il sentiero... senza contare che spesso abbattono i pali di segnavia. Fortunatamente la valle è dolce, i pendii prativi non troppo scoscesi e quindi, andando fuori sentiero, non si rischia di finire nel pericolo, ma solo di perdere tempo... tempo speso bene, perchè questo territorio è davvero affascinante e, per quanto mi riguarda, unico tra le esperienze fatte.
Non amo troppo il bosco, preferisco la roccia, ed è per questo motivo che le escursioni ad alta quota sono quelle che gradisco maggiormente. In valle Ellero ho potuto fare un'escursione a bassa quota in territorio aperto: decisamente è stata una gradita sorpresa!






Eccoci qui, fuori traccia e alla ricerca della via corretta, ma, sostanzialmente, nella direzione giusta: per quanto estranei in quel momento per la valle, ne avevamo già compreso la geografia e, via via che ne percorrevamo i sentieri sbagliati, ne diventavamo esperti. 
Wilderness, ma divertente.






I sorrisi non sono di circostanza e il palo indicatore non era un semplice punto di appoggio per la foto: fuori rotta, troppo quella volta, si stava tornando al parcheggio, il rifugio un'obiettivo mancato. Come altre volte m'è accaduto, il percorso, sbagliato, visto al ritorno rendeva visibili i segnavia e quindi, magicamente, abbiamo ritrovato il sentiero e il bivio: sorridenti ne abbiamo saggiato la consistenza materiale e non leggendaria come da ore pensavamo!






Il breefing della sera: "Sveglia alle 7:00, colazione alle 7:30, partenza alle 8:00... 8:15 perdiamo il sentiero e da lì inventiamo".



Il giro del Serpentera inizia sotto i migliori auspici: cielo sereno, caldo e la prima parte del sentiero, comune con il famoso GTA, ben tracciato e chiaro. Si sale lentamente, con regolarità e senza strappi: il panorama sulla valle è grandioso e ben presto si raggiunge il bivio che porta al rifugio Garelli, dai caratteristici tetti a punta. Lasciato il tracciato del GTA, si raggiunge il lago Biecai, asciutto, dove incontriamo un solitario cavallo, biondo come un avelignese e altrettanto mite.




Il vallone della Serpentera





Colle delle Rocche di Serpentera


Insolito nanetto di roccia a far da segnavia: il braccino indica correttamente la via.





Dalle Rocche la discesa nella valle è risultata chiara ed evidente... con qualche digressione che non fa mai male, ovviamente.
Giunti alla porta di Piano Marchisio, il parcheggio al termine delle strada carrozzabile che percorre la valle, un pò di dispiacere l'ho provato.
E' vero, i sentieri non erano ben segnati, ma questa valle, così silenziosa, è un vero toccasana per l'anima per depurarsi dai sentieri affollati, dalle comitive vocianti e da quei percorsi all'ombra di montagne conosciute: trovare luoghi così è sempre una sorpresa.
Lasciamo la Valle Ellero... con un serio arrivederci.


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