Foto escursione Cima Belmonte 2459 m e Cima Vedetta Alta 2627 m... e Monte Cornicoletto 2418 m

Quando l'ATP di Cles mi aveva inviato, graziosamente in omaggio, la cartina, con tanto di guida, del gruppo delle Maddalene l'avevo esplorata con poca convinzione: cime basse, quasi nessun rifugio... escursioni di mezza montagna da fare o in primavera o, meglio ancora, se si è in soggiorno da quelle parti. Avevo quindi archiviato il tutto a data da destinarsi.

In effetti la zona è davvero bella e, almeno alla partenza, rispondeva al pregiudizio iniziale: dolci declivi, carrarecce, malghe ristoro con animali al pascolo.

Lasciata la malga, l'escursione cambia drasticamente: lasciati i dolci pascoli si inizia a salire senza tanti se e tanti ma in direzione delle Maddalene, lì a pochi passi.

La salita è decisa, le indicazioni non esplicite circa la destinazione e in breve saliamo la prima cima, il Monte Cornicoletto 2418 m, da cui si inizia una spettacolare cavalcata di cresta... i dolci pascoli ormai dimenticati.

Dopo aver fatto il toto cima (Quale sarà la Vedetta Alta: quella in fondo? Noooooo, non può essere quella! Troppo lontana... fuori portata... ma set fora???), dopo aver ridisceso le cime, pestata per puntiglio l'ultima neve, raggiunta la Cima Belmonte fugando definitivamente l'ultimo dubbio, raggiungiamo la Vedetta Alta dopo aver toccato la cresta sottostante con le mani per salire per facili roccette.

L'ambiente è davvero d'alta quota, la soddisfazione tanta e le montagne attorno si possono quasi toccare: alcune molto riconoscibili (Sciliar, Marmolada, Catinaccio, Similaun, Brenta e Presanella), su altri i dubbi si affollano... ma che importa.

La discesa non ha indecisioni come la salita: scende senza dar tregua, anche se, in fondo, ci dispiace staccarci da queste montagne che ci hanno stupito e sorpreso, affaticato ma appagato giunti in cima, conquistato completamente con la drastica varietà del territorio.