Foto escursione Sentiero Attrezzato Zucco di Sileggio
Il Sentiero Attrezzato Zucco di Sileggio è definito, nella scala di valutazione delle ferrate, moderatamente difficile.
Nulla di più falso.
Lo Zucco di Sileggio è la montagna di Mandello del Lario, quel ramo del lago di Como che non volge dove Manzoni ha fatto muovere i personaggi della sua celebre opera. Siamo nei primi contrafforti delle Grigne e questo deve sempre mettere in preallarme quando si tratta di ferrate: quelle lombarde hanno sempre una scala di valutazione differente rispetto a quelle dolomitiche, c'è sempre da faticare di più.
Adesso che l'ho salita, propongo una nuova dizione e valutazione:
- Sentiero faticoso e anche attrezzato allo Zucco di Sileggio
La giornata s'apre serena, il cielo terso ci induce ad affrontare con impegno la salita... salita lungo il sentiero 17B (proponendo, giunti in cima, alcuni significati a quel B che non posso, per decenza, riportare): non seguiamo le indicazioni della relazione, che ci avrebbe fatto compiere un itinerario d'accesso più largo... e forse più dolce: come l'indicazione del 17B appare la seguiamo.
So che è una via diretta, ma lo spettro dei possibili temporali previsti nel primo pomeriggio, mi spinge ad accorciare i tempi: per mezzogiorno voglio essere in cima, cavo d'acciaio e attrezzatura di metallo non più tra le mie mani.
Quasi tuttal a salita avviene nel bosco, un bosco chiuso, rigoglioso, ombroso ma anche tanto tanto umido e soffocante: al giornata è nata come se fosse estate piena e il vento che dovrebbe trasformarla non s'era nacora alzato.
Salendo gli scorci sul lago sono davvero incantevoli!
Dopo un tempo di salita adeguato mi rendo conto che ho in effetti tagliato a metà il sentiero attrezzato, evitando i primi tratti davvero molto facili, utili di sicuro ai neofiti per prendere confidenza con l'attrezzatura.
Saliti sullo Zucco di Tura vediamo davanti a noi la croce posta sopra lo Zucco di Sileggio: finalmente!
Le gambe iniziano ad essere stanche, la salita è stata senza tentennamenti, senza equivoci: continua e diretta, ci siamo addentrati poco nella zona montuosa che sovrasta Mandello del Lario.
Tra noi e lo Zucco di Sileggio un altro piccolo promontorio, sulla parete vediamo le due scale che rappresentano il punto culminante di questo sentiero attrezzato.
Diligentemente indossiamo l'attrezzatura completa come da nostra abitudine: abbiamo esperienza di ferrate ben più impegnative, ma questo non ci pone al sicuro dal compiere errori e incappare in errori causati da altri.
Non ci piace correre rischi inutili.
Il primo "salto" è carino, la catena inutile come appiglio di fortuna... caratteristica regina delle ferrate lombarde... e quindi arrampichiamo sulla roccia viva, ormai ben asciutta.
Non è un gran dislivello da superare, ma almeno non è il sentiero di salita!!!
Giunti alla scala raggiungiamo un gruppo, con alcuni di loro un pò insicuri: non abbiamo premura e glielo facciamo sapere così da far fare le manovre di progressione senza sentire alcuna pressione.
La scala, vista da lontano sembrava davveroverticale, invece è "appoggiata", la si sale senza sentire la trazione dello zaino verso il basso.
Fortunatamente i tre ragazzi senza attrezzatura che ci hanno superati non sono davanti a noi, nel qual caso avremmo attese che tutti avessero ultimato la salita sulla scala, così da essere, noi, in sicurezza: prudenza e diffidenza, parole d'ordine in parete.
In cima il lago è ancor più bello e dei temporali nessuna traccia.
Dopo aver scattato foto, esserci ben rifocillati e asciugata la maglietta sudata, iniziamo il sentiero di rientro, quel 17A su cui avevamo delle palesi aspettative per avere un rientro tranquillo.
No, nulla di tutto questo.
Il 17A (sulla cui A abbiamo ipotizzato sempre dei significati che non posso scrivere qui) è il clone del B, con l'aggravante che parte da più in alto: 1000 metri di dislivello che lasciano poco all'immaginazione, una discesa ripida e continua... la classica discesa spaccagambe!
Ad ogni modo, con le dovute pause... colti di sopresa dalla giornata estiva imprevista... tra uno scivolone e l'altro... la discesa ha termine e la giornata verso casa: tra Bergamo e Brescia, in autostrada, un breve piovasco inumidisce l'asfalto.
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